giovedì 24 luglio 2008

23 LUGLIO EVENTO "THE DARK KNIGHT"




Vorrei ringraziere tutti gli amici che hanno condiviso con me questo evento che porterò dentro per sempre, un grazie a mio fratello Valerio e Manlio, Cris e Michela, Francesco e Antonella, Daniele e Ciro, un grazie anche a tutti gli altri che hanno partecipato.
Alla prima di "The Dark Knight" eravamo un bel gruppo di amici con grandi aspettative, nell'aria si avvertiva emozionie e curiosità per questo film, incredibile la risposta del pubblico che a fine luglio ha riempito completamente la sala Energia dell'Arcadia di Melzo(tempio dei cinefili). Appena abbassate le luci in sala, un silenzio totale aiuta subito ad entrare nell'atmosfera, adrenalina dal primo minuto e colpi di scena a ripetizione sono il biglietto da visita di questo film. La trama é di dimensioni enormi e personalmente da rivedere e rivedere data la vastità di eventi e dialoghi(favolosi). Gli attori sono veramente di categoria, Heath Ledger(Joker) fà paura da come riesce a provocare emozioni differenti a suo piacimento, crea timore e dopo un'attimo fa ridere, ti rilassi e ti colpisce alle spalle, insomma un'interpretazione unica, incredibile per una versione di Joker folle ma lucida, anche a mio parere l'oscar é suo. Christian Bale alias Batman é bravissimo a tenere confronto con Heath Ledger che si accaparra sempre tutta l'attenzione degli spettatori, Bale si riconferma all'altezza del ruolo, con le difficoltà psicologiche presenti nella storia che rendendo il suo personaggio ancora più "Dark". Gary Oldman(Gordon) bravissimo é il nostro compagno di viaggio per tutta la durata del film, Aaron Eckhart(Harvey Dent) di cui avevo pregiudizi, mi é piaciuto e la sua interpretazione é cresciuta esponenzialmente con la trama, Maggie Gyllenhaal(Rachel) che in questo episodio sostituisce Katie Holmes è credibile nel ruolo ed azzeccatissima, Morgan Freeman(Fox) insieme a Michael Cane(Alfred) sono preziosi come supporto e piacevoli, l'unica pecca sugli attori é per quanto riguarda C.Murphy(Spaventapasseri) che non ha avuto il giusto spazio. Come per i grandi film all'inizio dei titoli di coda non é mancato l'applauso degli spettatori e poi ancora un'altro per la dedica ad Heath Ledger e un addetto ai lavori scomparso durante le riprese, pelle d'oca totale.
C.Nolan é veramente il regista del futuro, con i suoi due episodi di Batman riesce a far sembrare qualsiasi altro film tratto da un fumetto, un prodotto "giocattolo", "The Dark Knight" é praticamente un film drammatico non adatto a tutte le età che trova consensi da i più esigenti sicuramente, una produzione unica che certamente porterà a casa qualche statuetta, non perdetelo é il film dell'anno a tutti gli effetti.

Heath grazie infinite per quello che ci hai fatto provare

Andre


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo tanta attesa, finalmente è arrivato il momento. Mi siedo sulla poltrona, le luci si abbassano, il silenzio in sala cala in un attimo, inizia il film, prendo fiato e per tutta la durata della proiezione non riesco a respirare, il film è un continuo incalzare di emozioni,sensazioni, stati d'animo....non ho mai provato nulla del genere per un film, semplicemente meraviglioso. Una sola cosa non mi è piaciuta, Harvey Dent, sfigurato, troppo fuori dalla realtà, anche se non si tratta di un film tratto da una storia vera.

Anonimo ha detto...

A distanza di 24 ore ho ancora in mente le scene e rifletto, dicono che esistono i film che ti lasciano qualcosa dentro, a me lo ha lasciato e credo che me lo porterò per parecchio tempo. Heath e Christian insieme sono atomica.

Andre

Anonimo ha detto...

Teneroni con la maglietta con Heath Leger!

Anonimo ha detto...

Mercoledì 23 Luglio, ore 21 circa cominciano a scorrere le prime immagini di Batman “Il cavaliere oscuro” e si capisce che non è il solito film tratto da un fumetto perché inizia in silenzio ed è come se il regista Cristopher Nolan ci avvertisse che questa volta non si riderà molto perché in questo film si parla di paura, di follia, di solitudine, di disperazione, di amore, di vita e ovviamente di morte. L’introduzione è classica, ci mostra un colpo in banca del geniale Joker (Ledger) e di uno sventato da Batman (Bale) e già così sarebbe un film fantastico ma è solo più avanti che la pellicola cambia di livello quando Joker irrompe in una riunione di mafiosi con una risata che parte da molto lontano perché è Heath Ledger che ci fa capire quanto lui sia andato lontano e fino a che punto si è spinto. Ed è qualcosa di sconvolgente.
D’un tratto non è più finzione, non è più rappresentazione. E’ pura arte, è puro cinema perché che ci piaccia oppure no la vera natura del cinema è vampiresca come capì Murnau con Nosferatu, come capì Marlon Brando nelle sue interpretazioni e qui Ledger fa qualcosa ancora di più grande perché non si pone limiti, non ha paura; scende in picchiata verso l’abisso con coraggio e incoscienza e da libero sfogo a tutto un malessere che un artista forse troppo sensibile può sentire e mette in scena, grazie ad una piccola bugia, come può essere la maschera del Joker, tutto se stesso come la rabbia di non essere amati, la follia della creatività ma anche l’urlo di ribellione contro il potere delle regole, dei soldi e la voglia assoluta di libertà. E’ ovvio che con la morte dell’attore ci si concentri più su di lui che non sul resto del film però non ci si può far niente, Ledger cannibalizza tutto il resto. Infatti finito il film quello che ti resta in mente è la sua immagine, le sue battute, la sua fragilità e la sensazione di aver assistito quasi ad uno snuff movie e la malinconia di non aver più possibilità di ammirare altre sue interpretazioni; ma d’altra parte, l’altro lato della medaglia, è la consapevolezza che il destino del vero artista è proprio quello di trasformare la propria vita in un’opera d’arte o come in questo caso, forse, di sacrificarla per essa o forse ancora come è successo in tanti altri casi, più è alto il grado di sensibilità, più è alto il dolore e quindi più difficile conviverci giorno dopo giorno. Comunque sia Ledger con questo ruolo ha fatto qualcosa di immortale che ci sconvolge e ci affascina e ci ispira a non aver paura di affrontare noi stessi.

Cristiano

Anonimo ha detto...

Mercoledì 23 Luglio, ore 21 circa cominciano a scorrere le prime immagini di Batman “Il cavaliere oscuro” e si capisce che non è il solito film tratto da un fumetto perché inizia in silenzio ed è come se il regista Cristopher Nolan ci avvertisse che questa volta non si riderà molto perché in questo film si parla di paura, di follia, di solitudine, di disperazione, di amore, di vita e ovviamente di morte. L’introduzione è classica, ci mostra un colpo in banca del geniale Joker (Ledger) e di uno sventato da Batman (Bale) e già così sarebbe un film fantastico ma è solo più avanti che la pellicola cambia di livello quando Joker irrompe in una riunione di mafiosi con una risata che parte da molto lontano perché è Heath Ledger che ci fa capire quanto lui sia andato lontano e fino a che punto si è spinto. Ed è qualcosa di sconvolgente.
D’un tratto non è più finzione, non è più rappresentazione. E’ pura arte, è puro cinema perché che ci piaccia oppure no la vera natura del cinema è vampiresca come capì Murnau con Nosferatu, come capì Marlon Brando nelle sue interpretazioni e qui Ledger fa qualcosa ancora di più grande perché non si pone limiti, non ha paura; scende in picchiata verso l’abisso con coraggio e incoscienza e da libero sfogo a tutto un malessere che un artista forse troppo sensibile può sentire e mette in scena, grazie ad una piccola bugia, come può essere la maschera del Joker, tutto se stesso come la rabbia di non essere amati, la follia della creatività ma anche l’urlo di ribellione contro il potere delle regole, dei soldi e la voglia assoluta di libertà. E’ ovvio che con la morte dell’attore ci si concentri più su di lui che non sul resto del film però non ci si può far niente, Ledger cannibalizza tutto il resto. Infatti finito il film quello che ti resta in mente è la sua immagine, le sue battute, la sua fragilità e la sensazione di aver assistito quasi ad uno snuff movie e la malinconia di non aver più possibilità di ammirare altre sue interpretazioni; ma d’altra parte, l’altro lato della medaglia, è la consapevolezza che il destino del vero artista è proprio quello di trasformare la propria vita in un’opera d’arte o come in questo caso, forse, di sacrificarla per essa o forse ancora come è successo in tanti altri casi, più è alto il grado di sensibilità, più è alto il dolore e quindi più difficile conviverci giorno dopo giorno. Comunque sia Ledger con questo ruolo ha fatto qualcosa di immortale che ci sconvolge e ci affascina e ci ispira a non aver paura di affrontare noi stessi.

Cristiano

Anonimo ha detto...

Caro Cris, grazie per avermi insegnato sin da bambino ad amare il cinema e comprenderlo, sei sempre stato il mio riferimento su questo e sapere che a distanza di anni abbiamo provato le stesse emozioni, non ha prezzo e ci unisce ancora di più.
Il tuo commento é favoloso, condivido tutto e se un film, un regista, un attore, un uomo, riescono a farmi riflettere così tanto, significa che qualcosa mi rimane dentro e mi influenza, per me questo non ha prezzo.

Andre

Anonimo ha detto...

Cristiano for president!!!!!!!! Mitticoooooooooooo!!!!!